Il 20 febbraio 1958 il Parlamento italiano approva la legge Merlin (dal nome della sua creatrice, la senatrice socialista Lina Merlin) che porta di fatto alla chiusura delle case chiuse.
L’intenzione era quella contrastare lo sfruttamento delle prostitute, l’esercizio legale della prostituzione e protezione della salute pubblica. Mi chiedo quanto questa legge ha fatto per attuare questi principali punti e se non abbia favorito maggiormente lo sfruttamento delle prostitute: è davanti agli occhi di tutti lo sfruttamento internazionale, in Italia le prostitute che lavorano sulla strada sono in prevalenza nigeriane, albanesi e dei paesi dell’Est.
Mi chiedo se è mai bastata qualche retata, la punizione di una notte in carcere, qualche multa da pagare per contrastare l’esercizio della prostituzione e se la negazione non favorisca il proliferare abusivo dello stesso esercizio e con esso, il proliferare di malattie da quelle più o meno gravi come le veneree a quelle gravi come l’AIDS (m’interrogo anche sul costo che grava alla sanità).
Mi chiedo se la legge Merlin non abbia favorito anche una forma di evasione fiscale. La prostituzione, non essendo più regolamentata da obblighi e doveri fiscali, è oggi un lavoro nero a tutti gli effetti.
Alla luce di queste mie domande, chiedo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi:
– la revisione della legge Merlin
– la riapertura delle case chiuse
affinché sia effettuata una seria lotta allo sfruttamento e alla tratta di esseri umani, affinché si possano effettuare misure di prevenzione della salute, affinché si possa effettuare una lotta all’evasione fiscale.
Questo è il testo della petizione on line che ho lanciato e che potete trovare su Change.org
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https://www.change.org/p/al-presidente-del-consiglio-matteo-renzi-riaprire-la-case-chiuse
Alcuni miei pensieri e considerazioni:
Puttaneria: lo stato perbenista ruffiano mafioso ipocrita preferisce avere tutte quelle bambine di giorno e di notte sulle strade martoriate sfruttate malmenate drogate pur di non dare la giusta risoluzione. Quale? La libertà di ogni lavoro. E che ognuno paghi le tasse adeguatamente come facciamo tutti noi. Bisogna fare pulizia delle vecchie moralità che servono solo al potere. Come può un uomo che si definisce tale per nascita… come può definirsi uomo andando con le ragazze di strada sfruttate, malmenate, stuprate, drogate e in mano al racket?
Se il cielo lo volesse ora, subito, adesso, la liberazione dall’immondo e bieco perbenismo del cazzo apro un casino. Chi si avvale della puttaneria di alto bordo si sa che vorrebbe rimanere in questa ipocrisia. Bieco! Riaprire i casini o case chiuse. Subito, ora, adesso! La puttaneria è la salvezza delle povere mogli che non ne possono più di quel deficiente che hanno sposato. O la libertà per lui che non ne può più della moglie isterica e agnostica. Per i giovani nulla da dire. Loro lo fanno per esperienza e perché è una cosa atavica e da sempre esistita. Nell’antica Roma era il padre a consegnare il figlio adolescente alle puttane per istruirlo alla vita sessuale. Considerando anche che molti ragazzini venivano dati al signore ricco che voleva il ragazzo per i suoi trastulli.Oggi… una rottura de palle infinita. Che male fa alla società se uno sta con un suo simile o no?
Andando per la strada con la mia Mercedes benz anni ’70. Tutti mi fotografano mi fanno cenno di pollice verso. La vita, la bellezza, la visione. Me enchante. E vedo bambine puttane sul bordo della via che mi mandano baci e mi fanno cenno di fermarmi. Mi viene da ridere. Mi viene uno scoramento nel vederle sbracciarsi per una marchetta. Vedono la macchina. Vedono un cappello nero degli occhiali e tutto confuso dietro i vetri. Ma io lo so che se mi fermassi, loro non perderebbero il loro entusiasmo per una marchetta anzi… vedendo me l’entusiasmo le avvolgerebbe. E vorrebbero che io le portassi via con me. Come vorrei come vorrei fermarmi farle salire pagarle la marchetta non consumata per sapere la loro storia e lasciarle libere senza farmi fare nemmeno un pompino. Portarle via con me per toglierle dalla loro vita di merda. Non lo faccio solo per paura. Il racket mi potrebbe ammazzare. Ed io che voglio morire ma non così, mi astengo.
Rosangela Betti