“UN ARTISTA NON SOPPORTA ALCUNA REALTÀ” F. NIETZSCHE
Rosangela Betti nasce a Mercatale-Sassocorvaro (PU) il 27 ottobre 1946.
Studia alla scuola d’Arte F. Mengaroni di Pesaro. Non porta a termine gli studi. E’ autodidatta in tutte le sue forme espressive. Vive e lavora a Rimini.
Prima mostra di pittura a Pesaro nel 1968.
Dall’ottobre del 1980 inizia ad esprimersi con il mezzo fotografico.
Prima personale di fotografia alla galleria Ken Damy a Brescia nel 1982.
E’ stata pubblicata su varie riviste di settore e non. In Italia e in Giappone.
Hanno scritto di lei: Italo Zannier-Giovanna Calvenzi-Roberta Valtorta-Giuliana Scimé-Roberto Mutti-Paolo Barbaro-Denis Cur-ti-Ken Damy-Ando Gilardi.
Vari articoli che parlano del suo lavoro sono apparsi su importanti quotidiani, quali: La Repubblica-Corriere della Sera-L’Unità-Il Resto del Carlino e settimanali quali L’Espresso…
ROSANGELA BETTI VIVE SPARSA DENTRO DI SÉ.
Pensa di andare ad abitare a Procida nell’isola di Arturo come omaggio alla Morante. In alternativa a Parigi come omaggio a Colette.
Fotografa dal 1980 dopo aver sperimentato la pittura e la scultura. Ha trovato molto più congeniale il mezzo fotografico per realizzare i suoi pensieri emotivi che governano il suo mondo interiore. Ritiene che la fotografia in un click riesca a determinare uno stato d’animo, un pensiero, un’idea di altro visto attraverso l’obiettivo.
L’emozione più profonda non la riceve quando scatta. Quando scatta non pensa, agisce in stato subliminale.Bensì in camera oscura. È lì che tutto il potenziale di quello che voleva appare sul foglio bianco. Il b/n è il solo modo per esprimere tutto quello che vuole dire.
PARAFRASANDO FLAUBERT: “LA BOVARY C’EST MOI”. LEI DICE: “LE MIE FOTO: C’EST MOI”.
30 anni di foto in b/n. Colore in minima parte. Nudo maschile femminile transessuale e me medesima. Praticamente tutto lo scibile umano che ama e odia in pari misura.
Lei non parla di sé ha deciso di comunicare con le immagini.
R.B. – Venezia 2017
MONTE CERIGNONE (PU)
SANTA CATERINA
27 luglio – 18 agosto 2024
INAUGURAZIONE 27 LUGLIO ORE 18,30
La mostra presenta uno spaccato del lavoro fotografico e visuale di
Rosangela Betti.
Quaranta anni di incontri, quaranta anni di vita.
Nudi maschili, femminili, transessuali, e lei medesima: tutto lo scibile
umano che lei dice di amare e odiare in pari misura.
Il nudo come riflessione sulla condizione umana: corpo e spirito,
piacere edonistico, identità di genere, sofferenza.
LA MIA VITA LA MIA ARTE LA MIA ARTE LA MIA VITA
Questa è una mostra di eventi politici sociali contemporanei e attuali. “Da Michelangelo a Rosangela Betti”
Michelangelo e Caravaggio sono stati i più importanti per me, e deriva da loro tutta la mia passione. Espressa inizialmente con disegno pittura scultura. Infine fotografia e video – Art.
Ho espresso la mia visione dell’altro come la vedevo da 40anni.
Dal cherubino al vecchio solo attributi maschili… ho fotografato ogni tipo di essere umano. Maschi, femmine, transessuali e me medesima.
Ho cercato me stessa in tutti questi anni, e mi sono ritrovata vecchia e stanca. Storie di un giorno di un mese di anni…Ho lavorato sulla psicologia dell’essere e questo è un lavoro unico nessuno lo ha mai sperimentato.
Desidero quindi che Tout le Mond mi chieda “la mia Cappella Sistina”. Il mio lavoro fotografico da 40 anni…nasce dall’incontro. Dall’alchimia…
Dalla fusione di esseri che si sono incontrati. “Vuoi fare delle foto per me? SÌ”
Questa mostra attualissima e metafisica deve essere rappresentata in tutto il mondo perché è solo con la cultura che le cose possono cambiare.
Perché tutto sembra finito e ormai esiste solo la banalità la dozzinalità la bruttezza il vuoto e la non cultura.
Questa è la mia lapide artistica da posizionarsi nel mio cubo. La lapide vera non ci sarà. Cremata e le ceneri sparse in mare.
La vita dell’artista è una Via Crucis